27/08/2007 16.09.15 [Basilicata] | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
«Il “Parco dei Castelli” evidenzia altri aspetti dell’area protetta calabro-lucana, oltre quelli naturalistici, e in questo particolare momento di emergenza, dovuta agli incendi (che continuano ad interessare alcune aree del massiccio), ci richiama sempre più alla necessità di difendere e di promuovere il Parco». Sito: http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=586200 |
mardi 28 août 2007
IL PARCO DEI CASTELLI PRESENTATO A VALSINNI
PETROLIO; CSAIL, LA BASILICATA SEGUA L’ESEMPIO DEL KAZAKISTAN
28/08/2007 09.38.10
[Basilicata]
La Giunta regionale faccia come il gOverno del Kazakistan che ha sospeso la licenza dell’Eni a eseguire lavori nel giacimento petrolifero del Paese per una presunta violazione delle norme ambientali. E' questo l'invito del presidente del Csail (Comitato per lo Sviluppo delle Aree Interne Lucane), Filippo Massaro, per il quale “le rassicurazioni venute nei giorni scorsi dall’Arpab sul monitoraggio dell’aria, dei fiumi e del territorio nel comprensorio petrolifero della Val d’Agri non sono sufficienti, tanto più che l’Osservatorio ambientale previsto dall’Accordo di Programma e istituito a Marsiconuovo sinora non ha fatto assolutamente nulla. Per noi - aggiunge Massaro - innanzitutto va decisa una diversa localizzazione dell’Osservatorio rispetto alla sede di Marsiconuovo che è troppo decentrata riguardo all’area dei pozzi, dell’attività di ricerca e estrazione degli idrocarburi. E’ pertanto – continua - il territorio tra Villa d’Agri e Viggiano quello più idoneo a ospitare strutture, mezzi e ricercatori dell’Osservatorio dal quale ci aspettiamo garanzie scientifiche. La verità è che per molto meno il governo del Kazakistan sta dimostrando di saper difendere gli interressi delle proprie comunità che non sono solo interessi di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini se, come riferiscono i giornali, dietro lo stop imposto ai giacimenti da sfruttare ci sono anche motivazioni economiche per rinegoziare con l’Eni le condizioni dello sfruttamento petrolifero. Non sarebbe – conclude il presidente del Csail - certamente male che ciò avvenisse anche per il petrolio lucano”.
Sito: http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=586313
[Basilicata]
La Giunta regionale faccia come il gOverno del Kazakistan che ha sospeso la licenza dell’Eni a eseguire lavori nel giacimento petrolifero del Paese per una presunta violazione delle norme ambientali. E' questo l'invito del presidente del Csail (Comitato per lo Sviluppo delle Aree Interne Lucane), Filippo Massaro, per il quale “le rassicurazioni venute nei giorni scorsi dall’Arpab sul monitoraggio dell’aria, dei fiumi e del territorio nel comprensorio petrolifero della Val d’Agri non sono sufficienti, tanto più che l’Osservatorio ambientale previsto dall’Accordo di Programma e istituito a Marsiconuovo sinora non ha fatto assolutamente nulla. Per noi - aggiunge Massaro - innanzitutto va decisa una diversa localizzazione dell’Osservatorio rispetto alla sede di Marsiconuovo che è troppo decentrata riguardo all’area dei pozzi, dell’attività di ricerca e estrazione degli idrocarburi. E’ pertanto – continua - il territorio tra Villa d’Agri e Viggiano quello più idoneo a ospitare strutture, mezzi e ricercatori dell’Osservatorio dal quale ci aspettiamo garanzie scientifiche. La verità è che per molto meno il governo del Kazakistan sta dimostrando di saper difendere gli interressi delle proprie comunità che non sono solo interessi di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini se, come riferiscono i giornali, dietro lo stop imposto ai giacimenti da sfruttare ci sono anche motivazioni economiche per rinegoziare con l’Eni le condizioni dello sfruttamento petrolifero. Non sarebbe – conclude il presidente del Csail - certamente male che ciò avvenisse anche per il petrolio lucano”.
Sito: http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=586313
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